ARLECLOWN
di Claudio Pasqualin
con Mario Rinaldoni, Sonia Viviani, Gianfilippo Grasso
scene e costumi a cura di Artistidea
luci e fonica Dante Renzetti
regia Sonia Viviani
Produzione Artistidea
Arlecchino si trova costretto ad abbandonare il teatro poiché non riscuote più successo. Nel suo peregrinare incontra uno strano personaggio, Il Matto, che lo invita ad entrare nel mondo del circo.
La natura fanciullesca e scherzosa di Arlecchino mal si coniuga con le attività lavorative proposte man mano da Mr. Bum Bum, direttore del circo ed è fonte di comiche disavventure, che finiscono sempre con una buffissima fuga di Arlecchino dall’ira del direttore… ma niente paura: l’intervento del Matto sarà sempre provvidenziale per Arlecchino e diventerà il suo grande alleato.
Ma la pazienza di Mr. Bum Bum ha un limite e stanco delle marachelle di quello strano personaggio, vestito di toppe, incapace di fare qualunque cosa gli si chieda, lo scaccia e questa volta per sempre! Arlecchino è sconsolato: non ha più successo e tutti lo cacciano… Tutti? Beh, no… c’è il Matto con lui, che senza perdersi d’animo, ancora una volta troverà la soluzione più giusta: convincerà Arlecchino a cambiare l’abito, togliere la maschera, truccare il volto per dare vita ad un nuovo personaggio. Così in un momento magico e di grande commozione, Arlecchino abbandonerà la sua “pelle” per indossarne un’altra…quella del clown: un personaggio mai visto fino ad allora e che sembra piacere al nostro amico. Il nuovo personaggio ha un nuovo nome: ARLECLOWN!
Arleclown, ormai entrato a far parte del mondo del circo, trova un nuovo antagonista clown Bianco che dopo un momento di incertezza, sulla validità di questo nuovo e buffo personaggio, ammetterà la grande simpatia che quest’ultimo suscita nei bambini, proclamando ufficialmente la nascita di una nuova stella del circo e per il nostro amico ritorneranno luci scintillanti, applausi e risate. Arleclown si congederà dai bambini ricordando che la finzione del teatro racchiude in sé un po’ di verità….
Tecnica Attori Fascia di età : dai 4 ai 99 anni
Vicenda:
LA COMMEDIA DELL’ARTE HA FATTO IL PROPRIO TEMPO;
ARLECCHINO PERO’ SOPRAVVIVE E, CARICO DI RICORDI,
INCONTRA IL MONDO DEL CIRCO.
DA QUESTO INCONTRO NASCE IL CLOWN.
....” Le specialità del circo sono innumerevoli....” comunque la specialità più tipica, quella stessa che oggi indica il circo, “il clown” , appare all’inizio dell’Ottocento, e il creatore di quest’ultima maschera, perché in sostanza è una vera maschera, è ben caratterizzata, come lo erano state quelle già famose che provenivano dalla Commedia dell’Arte Italiana, è stato Joseph Grimaldi (17773-1837) nato in Inghilterra ma figlio di un “Arlecchino “ Italiano ed egli stesso Arlecchino.
Il Grimaldi, mimo e ballerino di grande notorietà, lasciò dunque proprio sulle ribalte dei palcoscenici londinesi questo suo nuovo tipo di Arlecchino stratto, bislacco, surrealista, con le radici affondate nell’antico giullare delle corti rinascimentali italiane, il matto, ed esistente, anche se con altri intendimenti, nelle espressioni comiche inglesi sin dai tempi di Shakespeare; il Clown, termine della lingua inglese potrebbe essere tradotto come sempliciotto, campagnolo sprovveduto o qualcosa del genere.
Il Clown entrò per la prima volta nel circo dei Franconi nel 1819, a Parigi ad opera di un artista inglese. Il racconto della vita di Joseph Grimaldi è stato raccolto e pubblicato nel 1838, addirittura da C. Dikens, che nella prima edizione appariva anche come editore sotto lo pseudonimo di “Boz”.In una delle tavole di G. Cruilkshan che illustrano quella edizione, appare, un disegno a dir poco emblematico; un Arlecchino che dal fondo della scena assiste compiaciuto al trionfo in teatro del nuovo “Clown”...
A tale avvenimenti storico-teatrale, attraverso una rivisitazione volutamente fantastica, in quanto diretta ad un pubblico di bambini, è ispirato lo spettacolo “Arlecchino il Clown”.
NOTA DEGLI AUTORI
Questo spettacolo, nelle nostre intenzioni, vuole essere un momento di teatro dar far vivere ai bambini. E’ nostra precisa scelta non mascherarci dietro a pretestuose ed esagerate intenzionalità didattiche, in quanto convinti che il teatro è già di per se stesso un evento indicativo.
A questo proposito intendiamo far nostre le seguenti parole:
“... la intenzionalità educativa, male collocata, sminuisce il valore educativo della realtà che viene incontrata (tanto il teatro, quanto il cinema, la TV, le arti figurative, la musica) , lavora a ridurre e ad adattare, producendo quella particolare malattia culturale che è il didascalismo.
.... il teatro (come il cinema,ecc), se adattato a presunte esigenze educative, viene snaturato, privato della forza che gli è propria.
Al suo posto si instaurano miseri surrogati didascalici e didattici.
Il fine educativo richiede che il teatro venga incontrato nelle sue dimensioni reali, nella sua eterogeneità di tecniche e stili, nei suoi risultati più alti, con tensione di ricerca....”
(atti del colloquio Pubblico sul T.S.T. - Torino, marzo 1983)
ARLECLOWN
TECNICA: teatro d’attore ETA': per tutti
DURATA: 60 minuti
SCHEDA TECNICA
Palco: dimensioni minime mt 7(larghezza) x mt 6 (profondità)
Quadratura in nero
Carico elettrico: minimo Kw 10,ottimale Kw 15, 380V trifase+ neutro
IMPIANTO AUDIO:–mixer audio- lettore CD- 2 casse amplificate-2 casse monitor
IMPIANTO LUCI –dimmer- mixer luci 12 CH -15 fari - totale Kw 20
Elettricista del teatro – scala puntamenti- presa di corrente sul palco
TEMPO DI ALLESTIMENTO 4 ore- SMONTAGGIO 2 ORE.
ARLECLOWN
CODICE 365329A
(AU) Claudio Pasqualin/Mara Cecchetti